Perché investire in opere d'arte?

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Con questo primo articolo diamo inizio all'approfondimento di uno degli aspetti del mondo dell'arte che appassiona i più e che occupa un posto di rilievo nell'evoluzione di Fatti d'Arte.

Vorresti iniziare a collezionare opere d'arte ma non sai da che parte cominciare?

Viviamo costantemente circondati da immagini, spesso sono presenti sui nostri capi d'abbigliamento, impresse su ogni oggetto, gadget e cartellone pubblicitario.

Per non parlare di tutte le immagini che ci saltano davanti agli occhi quando scrolliamo il feed di Instagram. Ogni individuo prima o poi sarà attratto e affascinato da qualcosa che ai suoi occhi risulterà "bello", dunque oggetto di desiderio. 

Quando questo oggetto del desiderio si identifica come "opera d'arte", ci addentriamo in un percorso che non ci porterà solo ad un semplice acquisto, ma ad un potenziale "investimento".


In maniera più specifica, ti parlo di un "investimento emozionale". E' inutile girarci intorno, quando si acquista un quadro, prima ancora di pensare a quanto ci potrà fruttare nel tempo (solo il 3% delle persone che investono in arte, lo fanno per speculare); lo facciamo per una sola ed unica ragione: perché ci piace!

Io stesso mi comporto così e grazie al mio lavoro, vengo a contatto ogni giorno con persone che quando decidono di acquistare un'opera, lo fanno davvero perché non ne possono fare a meno, mettendola quasi al pari di un bene di prima necessità. 

Volendo fare particolarmente il romantico, potrei dire che l'arte è il cibo dell'anima, o citare le parole di un maestro come Pablo Picasso che una volta ha detto: “L'arte scuote dall'anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni".

Pablo Picasso in una foto in primo piano in bianco e nero

Bisogna essere ricchi per diventare collezionisti?

Quello dell'arte è a tutti gli effetti un mercato.

Dal momento in cui l'arte è diventata fonte di investimento, inevitabilmente segue le logiche di mercato. Di questo mercato fanno parte galleristi, fondazioni, musei, case d'asta e soprattutto, collezionisti. Un concetto importante da capire è che, in questo caso vige sempre una regola, prezzo non equivale a valore.

Per rispondere però alla fatidica domanda: Sì, per diventare collezionisti di un CERTO tipo di opere d'arte, bisogna essere ricchi, in alcuni casi MOLTO RICCHI. Esistono capolavori (come quelli degli artisti Blue Chip) che, per via di moltissime ragioni arrivano a cifre astronomiche.


Cercherò di spiegarti come funziona nello specifico in un altro articolo, per ora prendiamola in maniera soft.

Il Fascino del lusso

Siamo facilmente suscettibili alle notizie bomba sui giornali. In primavera e in autunno, quando le opere vengono battute all'asta a cifre astronomiche subentra in noi quel senso di stupore misto a sarcasmo, che porta a pensare che il mondo dell'arte sia solo quello, riservato a conti bancari inarrivabili, roba da sceicchi insomma.


Non è così, il mondo dell'arte propone molteplici alternative, che danno la possibilità anche ai comuni mortali di costruire un piccolo tesoro di valore. Un'altra sfaccettatura del lusso, che non è direttamente proporzionale al numero degli zeri su un assegno.

Persone scioccate davanti al quadro di Banksy si autodistrugge all'asta

Un'opera d'arte è utile?

Se vogliamo a tutti costi evitare di ammettere che l'acquisto di un'opera d'arte è come abbiamo detto prima, un "fatto di emozione" e vogliamo dargli un posto, una funzione utile e pratica, allora possiamo affermare che si comprano opere d'arte per arredare e abbellire spazi.


Siamo nell'era della riproducibilità massiva delle immagini (come ci spiega Walter Benjamin nel testo "L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica"), se volessimo solo arredare, allora andrebbe benissimo acquistare la prima stampa che si abbina alla tappezzeria del salotto, nel settore "decorazioni e poster" del centro commerciale più vicino.

Copertina del libro L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica


Quando entri in una galleria sono altre le tue motivazioni. Ti assicuro che non appena inizierai a comprendere un'opera d'arte, nel momento in cui ti sarà chiaro come stai spendendo i tuoi soldi, avrai trovato l'utilità di quell'oggetto, che è in ultima istanza, anche una funzione decorativa, ma rappresenta soprattutto un potenziale investimento economico.

Compra la tua prima opera d'arte da collezione

Come tutte le cose sconosciute della vita, anche il collezionare è una questione di esperienza, quindi se mai comprerai un'opera d'arte, mai potrai iniziare ad investire in essa. Datti un budget iniziale che non vuoi superare e comincia a cercare quello che più ti suscita emozione. 

Un consiglio che posso darti è quello di documentarti sul mondo dell'arte contemporanea, qui davvero si celano artisti emergenti molto interessanti, con qualche centinaio di euro puoi acquistare stampe digitali di ottima fattura, come le opere di Etimo Incerto.

Con una cifra più che ragionevole puoi accedere ad un'opera di un'artista storicizzata come Carla Accardi che, con la sua pittura ha contribuito dal 1947 all'affermazione dell'astrattismo in Italia.

Se il tuo budget è un pò più elevato puoi invece pensare di investire in un'opera unica realizzata a mano, come uno degli oli su tela del maestro Bruno Donzelli

Segui il percorso

Dal primo acquisto sarà una strada naturale, inizierai a cercare informazioni sull'artista, sul suo vissuto, sulla sua produzione artistica e tutto ciò che gli gravita intorno.


Entra fisicamente nei luoghi dell'arte, visita mostre, musei, vai alle fiere di settore, parla con gli addetti ai lavori.

E' un modo di vivere un aspetto del sociale, una passione, come quella per i viaggi. Non vedi l'ora di scoprire una nuova meta.
Così anche l'arte, ti spinge a muoverti, ma è bene farlo sempre con prudenza. Acquista opere certificate, di cui puoi conoscere provenienza e autenticità.

Affidati a professionisti, perché va bene farsi guidare dal cuore, ma gli affari più grandi si trovano sempre a metà strada tra rischio e prudenza.

Se hai domande, dubbi sull'argomento o vuoi semplicemente un consiglio, scrivimi una mail a info@fattidarte.it, sarà un piacere darti una mano!

Gennaro Alterio

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